Siete qui: Home

Montecchio racconta - Avviso importante

Il progetto Montecchioracconta si è concluso nel 2011.


Qui puoi sfogliare online le pubblicazioni realizzate,


qui, invece, puoi continuare a seguire
storie e figure incontrate nei luoghi del progetto.


Ti aspetto!
:)


Cristina Ortolani
ideazione e direzione Montecchioracconta

 

 

 

"Ci siamo rimboccati le maniche". Appunti per un racconto

Montecchio, anni Cinquanta del '900
Montecchio, corso XXI Gennaio, anni Cinquanta del '900. La famiglia Bezziccheri (raccolta Franco Bezziccheri, Montecchio)

Come annunciato, la ricerca su Montecchio iniziata con il volume Un paese lungo la strada ha proseguito il suo cammino, arrivando alla nostra storia più recente.

Parte del lavoro compiuto è contenuto nel filmato Ci siamo rimboccati le maniche. Montecchio 1945-2011, appunti per un racconto, presentato il 9 marzo scorso all'Hotel Blu Arena di Montecchio.

Il dvd con il filmato è in distribuzione presso il Comune di Sant'Angelo in Lizzola.

La raccolta di testimonianze prosegue in vista della pubblicazione di un volume: chi volesse segnalare documenti, materiali, racconti può scriverci all'indirizzo info@montecchioracconta.pu.it o rivolgersi direttamente all'Amministrazione comunale di Sant'Angelo (0721 489711).

 

 

 

 

Montecchioracconta, il progetto

Montecchio cartolina 1925
Montecchio, cartolina datata 1925 (Archivio diocesano di Pesaro)

Montecchioracconta è un progetto voluto dall’Amministrazione Comunale di Sant’Angelo in Lizzola, in provincia di Pesaro e Urbino, per ricostruire le vicende del paese di Montecchio e dei suoi abitanti dal XVIII secolo a oggi.

Nato come approfondimento del progetto Memoteca Pian del Bruscolo, Montecchioracconta intreccia storia e memoria in un percorso al quale tutti possono prendere parte, segnalando aneddoti e avvenimenti, raccontando la propria storia o aprendo cassetti e album di famiglia alla ricerca di documenti, diari, lettere, vecchie fotografie.

Primo risultato del progetto è il volume Un paese lungo la strada, presentato il 16 aprile 2009 a Montecchio, che traccia un ritratto della frazione di Sant’Angelo in Lizzola tra XVI e XX secolo.

Montecchioracconta prosegue con la raccolta di immagini e documenti, che saranno via via pubblicati su questo sito: se vuoi contribuire alla ricerca puoi rivolgerti al Comune di Sant’Angelo in Lizzola o alla responsabile del progetto Cristina Ortolani; ti ricordiamo che di fotografie, lettere, diari sarà effettuata una copia e gli originali saranno subito restituiti.

Ideale continuazione di Montecchioracconta è la realizzazione del filmato Ci siamo rimboccati le maniche, che racconterà la memoria del Dopoguerra e della ricostruzione attraverso le interviste ai protagonisti di quegli anni.

Il progetto

 

 

1861-2011. Buon Compleanno, Italia

E a dir tutto in breve la patria considerata nella sua morale e profonda significazione è il compiuto sodamento di ciascuno verso di tutti e di tutti verso ciascuno.

Terenzio Mamiani, D’un nuovo diritto europeo, Torino 1861

 

 

Il plebiscito del 1860 a Sant'Angelo in Lizzola, nei documenti raccolti da don Giovanni Gabucci (Sant'Angelo in Lizzola, 1888 - 1948).

 

 

Dal Cile - la storia di Antonio Serafini Magrini e Violante Filipetti Novelli

Antonio Serafini e Violante Filipetti (raccolta Ernesto Guiraldes, Santiago del Cile)

In attesa del filmato dedicato agli anni del Dopoguerra, con il quale prosegue idealmente il percorso di Montecchioracconta, pubblichiamo il ricordo del dottor Ernesto Guiraldes, pronipote di Antonio Serafini, montecchiese emigrato in Cile da Roma nel 1891 insieme con la moglie Violante Filipetti Novelli e i figli Dante e Luigi. Come molti nostri connazionali, dopo essersi stabilito in Cile anche Antonio Serafini raggiunse traguardi importanti: divenuto uno dei principali industriali della città di Talca, ebbe l’onore di accogliere, in qualità di vice console italiano, il figlio del re d’Italia durante la sua visita.

Ecco la storia di Antonio e Violante nelle parole di Ernesto Guiraldes, che ringraziamo di cuore per il suo contributo alla nostra raccolta: un’ulteriore traccia riguardante i nostri paesi, ma soprattutto una testimonianza di quanto sia viva l’idea della patria in chi, pur lontano, in Italia affonda le proprie radici, particolarmente significativa in questo 2011 nel quale si celebra il 150° anniversario dell’Italia unita. Aggiungiamo che il dottor Guiraldes scrive in un italiano davvero molto preciso: ciò che segue è quindi una trascrizione solo lievemente modificata delle email inviate al nostro sito.

 

Gentile Cristina,

ho preso la libertà di mandarLe una foto di miei bisnonni Antonio Serafini Magrini e Violante Filipetti Novelli.

Antonio Serafini è nato nel comune di Sant'Angelo in Lizzola, e prima di emigrare verso il Cile nel 1891, abitava con la sua famiglia a Montecchio, vicino al confine con Tavullia (allora chiamata Tomba). Violante nacque a Jesi, Ancona. Antonio Serafini e Violante Filipetti hanno vissuto a Talca nel Cile, dove entrambi morirono negli anni Cinquanta del ‘900.

Entrambi marchigiani, Antonio e Violante si sono incontrati per la prima volta a Roma, dove erano emigrati ciascuno per proprio conto quando erano ancora molto giovani. Si sono sposati a Roma, hanno avuto due figli, Luigi e Dante, e hanno deciso di emigrare in Cile. Non ho mai saputo il motivo specifico della scelta della meta del Sud America da parte dei miei bisnonni, ma in quei giorni (nell'ultimo decennio del XVIII secolo), il numero di italiani emigranti verso il nuovo mondo era davvero notevole. I miei bisnonni arrivarono alla località costiera (e in quei giorni, porto) di Constitución, nel Cile centrale. Da lì sono andati a Talca, città in cui hanno vissuto fino alla fine della loro vita. Antonio Serafini è stato imprenditore importante a Talca. Fu uno dei due partner della società “Serafini y Forno”, che gestì il tram a cavallo di Talca dal 1904 fino alla fine degli anni Dieci. Allo stesso tempo, Antonio era socio in una società di mulino di grano e aveva anche vigneti a Colín, nei pressi di Talca. È stato un agricoltore ed enologo di un certo successo nella regione centrale del Cile.

In Cile i miei bisnonni hanno avuto altri quattro figli: Julia, Aurora (mia nonna), Oreste e Eduardo, (i due bambini più grandi, nati in Italia erano morti giovani). Negli anni Venti Antonio Serafini è stato nominato vice console d'Italia a Talca, dove ebbe il dovere di accogliere il figlio del Re d'Italia quando il principe ha visitato il Cile. Antonio e Violante sono stati benefattori ben noti a Talca, tra cui diverse opere collegate alla comunità italiana in quella città.

Antonio è morto a 99 anni di età nel 1956, Violante, l'anno successivo a 92. La tradizione che afferma che i marchigiani hanno una longevità notevole si è dimostrata vera con miei bisnonni. Uno dei fratelli di Antonio, Terenzio è migrato in Brasile dove il suo cognome è stato cambiato in Derenzi. Annunziata, la sorella di Antonio è migrata in un’altra località del Cile, dove si sposò ed ebbe figli.

Per motivi che la nostra generazione non conosce, ma probabilmente legati alla calorosa accoglienza del Cile ai migranti italiani, alla migrazione di quasi tutta la famiglia, e alla relativa prosperità della famiglia Serafini in questo paese, i miei bisnonni non hanno mai guardato indietro. Avevano pochi contatti con l'Italia, con l'eccezione di un paio di visite che il mio bisnonno ha fatto in Italia in occasione dell'esposizioni mondiali in Europa. Purtroppo, anche per questo gli attuali discendenti dei miei bisnonni non conoscono nessuno dei loro (nostri) parenti de Le Marche, sia che vivano in quella regione, o altrove.

Noi, i discendenti di Antonio e Violante oggi assommiamo a diverse decine. Nessuno di noi è rimasto a Talca. La maggioranza vive a Santiago del Cile e in Linares. Ci sono anche membri delle giovani generazioni che vivono in Australia, nel Regno Unito, Brasile, Nuova Zelanda e Puerto Rico. Tra noi ci sono imprenditori, scrittori, medici, professori universitari, poeti, artisti grafici, operatori sociali, insegnanti, militari, piloti di linea, ingegneri, infermieri, avvocati, agenti immobiliari, agricoltori, economisti, attrici, sceneggiatori, dentisti, psicologi, funzionari di TV.
Ho avuto il privilegio e il piacere di essere il primo discendente di Antonio e Violante a visitare le rispettive città di origine di miei bisnonni. Nel novembre 2010 ho avuto la fortuna immensa di visitare Montecchio, con il prezioso aiuto del prof. dr. Carlo Catassi, di Ancona e il reverendo padre Orlando Bartolucci, di Montecchio che furono le mie incomparabile guide e ispiratori. La Casa Serafini e la Casa Magrini sono ancora sulle mappe locali, nonché sul territorio comunale! Entrambe si trovano nella strada che conduce a Tavullia, vicino al confine con la Romagna. Ho anche visitato la "magica" città di Jesi, in provincia di Ancona, dove è nata mia bisnonna Violante Filipetti Novelli. Inoltre, sono stato ad Ancona, Sant'Angelo in Lizzola, Fossombrone, e ho visitato
il gioiello massimo delle Marche, Urbino.

 

 

 

 

Comune di Sant'Angelo in Lizzola

Memoteca Pian del Bruscolo

Notizie

nessuna news in questa lista.